mercoledì 18 marzo 2020

Carissima Anna

Carissima Anna
hai fatto un lavoro eccezionale. 
Ho tradotto anch'io la ballata e te ne mando copia. 
Ovviamente la "Ballata" e' una recita per bambini con fine "edificante". 
Non so se tu sei stata in parrocchia da bambina o tra gli scout: si facevano scenette che avevano il fine di tenere buoni i pargoletti in eta' evolutiva e di insegnare loro un po' di dottrina (Dio che salva, cha fa miracoli in terra come in cielo, la verginella rapita dal malvagio e liberata dall'eroe che confida in Dio, la boria che viene umiliata  .. e cosi' via).
Quando ho letto la ballata per la prima volta mi sono ricordato di una di queste recite che facevamo a dottrina : la santa caterina. 
Ti do qualche link per sorriderci su 
catherine était chrétienne https://www.dailymotion.com/video/xiqlwo
Scenette, storielle, ballate che hanno da sempre attraversato il mondo cristiano (dall'epoca dei trovadori in poi) per cui le troviamo dappertutto.
Di questa ballata in particolare mi sono impuntato a caprirne il contesto e ho trovato una miniera d'oro: la cultura dello stare insieme nelle popolazioni di lingua tedesca. Ed e' tutto raccolto nel sito https://anthropoi.de 
E a questo punto mi e' scattato un corto circuito: da bambino sono stato al teatro dei pupi e questo ha modificato per sempre il mio modo di vivere la vita, apprezzare il teatro, lo stare insieme ..  E li' si raccontavano storie e le si rappresentavano e le si declamavano e si partecipava di esse. Si vivevano quasi. In un mondo in cui le informazioni venivano trasmesse a voce e la televisione era ancora da venire e la radio trasmetteva musica operistica, erano i cantastorie che ci davano le immagini che consentivano ad una societa' contadina di imparare "la storia".
Per questo "la santa caterina" e' indelebilmente stampata dentro di me.

PS. la traduzione che ti mando e' declamata cioe' va letta ad alta voce, come il testo originale d'altronde.Pertanto mi sono preso qualche liberta' aggiungendo e sottraendo qua' e la'.

A presto

Cesare