giovedì 26 aprile 2018

Esercizio 9: UNTERWEGS






LUNGO IL CAMMINO





















UNTERWEGS


E camminai e salii in alto alla montagna Und da ich über Wolken hoch am Berg
sopra le nuvole, nell'aria leggera In leichten Lüften schritt und stieg,
e là si aprì davanti a me il mondo degli antenati: Tat sich das Reich der Toten vor mir auf:
nuvole di mille lontani avi Von Tausend fernen Ahnen ein Gewölk,
un tremolante brilluccichio di spiriti. Ein Flimmerblitz unzähliger Geister.


E mi colse la prodigiosa intuizione Und wunderlich ergriff mich die Erkenntnis,
di non essere solo, non essere estraneo, Dass ich kein Einzelner, kein Fremder bin,
che la mia anima , lo sguardo dei miei occhi, Dass meine Seele,meiner Augen Blick,
la mia bocca e le orecchie, la cadenza dei miei passi Mein Mund und Ohr und meiner Schritte Takt
non sono nuovi e non sono propriamente miei, Nicht neu und nicht mein Eigen sind,
nemmeno la mia volontà, che mi era parsa di me padrona. Auch nicht mein Wille, der mir Herr erschien.


Io sono un raggio di luce, una foglia su un albero Ein Strahl bin ich des Lichts, ein Blatt am Baum
di innumerevoli generazioni, di cui le prime genti Unzähliger Geschlechter, deren frühe Völker
vivevano nelle foreste e in migrazioneIn Wäldern lebten und auf Wanderung,
e altre passavano furiose di guerra in guerra, Und andrer, die von Krieg zu Krieg getobt,
ed altre ancora costruivano abitazioni Und wieder andrer, deren Wohnungen
di legno prezioso e oro e gioielli
Von Edelholz und Gold und Schmuck gebaut
che meravigliose risplendono in belle città. In schönen Städten wundersam erglänzten.
Da loro fino allo sguardo silenzioso Von ihnen her bis auf den stillen Blick
che mia madre ebbe nel morirmi, Den meine Mutter hatte, die mir starb,
è stato tutto un ineludibile percorso Ist alles nur ein unentrinnbar sichrer Weg
fino a me , e la stessa strada Zu mir gewesen, und derselbe Weg
parte da me verso il futuro Führt von mir weg in uferlose Zeiten
degli uomini, di cui io sono lontano antenato Zu Menschen, deren ferner Ahn ich bin
e la cui vita include la mia. Und deren Leben meines in sich schliesst.


Io camminai sopra le nuvole in alto alla montagna Und da ich über Wolken hoch am Berg
nell'aria leggera, e là la mia vita, In leichten Lüften schritt, ward mir mein Leben
i miei occhi che vedono e il mio cuore pulsante Mein schauend Auge und mein schlagend Herz
mi apparve uno splendido feudo, che grato io indosso Ein köstlich Leben, das ich dankbar trug,
ma il cui valore e la cui bellezza non mi appartengono Doch dessen Wert und Schönheit mir nicht eignet
e per questo non passano. Und darum nicht vergeht.


E leggera l'aria fresca della montagna Und leise flog
spirava intorno alla mia fronte. Die kühle Höhenluft mir um die Stirn.


Giovanna Di Bello                                                       Hermann Hesse