martedì 13 marzo 2018

Tr_2: Slesia - L'ultimo Natale ..


L'ULTIMO  NATALE  ALLA  FATTORIA


Dalla radio non arrivava nessuna buona notizia. Il fronte orientale si ritirava verso ovest e anche dal fronte occidentale venivano soltanto notizie di insuccessi. Il governo centrale tedesco però diramava comunicazioni che davano l’impressione che la situazione bellica non fosse così preoccupante.

Si stava avvicinando il Natale e le temperature erano già decisamente invernali. Papà venne a casa prima di Natale ma solo per pochi giorni. Il tempo di avvento era sempre stato un periodo gioioso per la nostra famiglia ma ormai da un paio di anni non era più così e quell’anno era del tutto diverso dal solito. Eravamo tutti molto tristi e preoccupati perché non si presagiva niente di buono. Nella notte santa la Stube non fu accesa, invece l'anno precedente nella grossa stufa di maiolica ardeva una fiamma vigorosa. Non preparammo neanche l’albero di Natale, che avevamo sempre sistemato nella piccola sala, quella dove io dormivo, e dove trascorrevamo la notte di Natale. Però io avevo ugualmente allestito il presepio sul tavolo  e lo avevo adornato con rami verdi e ciclamini.

Come ogni anno mia nonna venne a cena da noi. Mia madre aveva cucinato crauti e salsicce, perché era l’unico cibo di cui ancora potevamo disporre; a causa della guerra avevamo dovuto rinunciare ai nostri tradizionali naselli poiché non si riuscivano più a trovare sul mercato. La mamma però aveva preparato per dessert i nostri gnocchi di papavero; fortunatamente eravamo riusciti ancora a trovare gli ingredienti. Quella sera cenammo con il pensiero rivolto a F. e P., i miei fratelli,  e a tutti i soldati che si trovavano al fronte.

Il mattino seguente, il giorno di Natale, mio padre ed io ci alzammo alle cinque del mattino e andammo ad Eckersdorf con la bicicletta per assistere alla S. Messa. Non sapevamo che quella per noi sarebbe stata l’ultima volta che avremmo trascorso il Natale nella nostra patria, la Slesia.[1]

Es ging mit Riesenschritten auf Weihnachten zu und die Temperaturen waren schon recht winterlich. Vater kam kurz vor Weihnachten nach Hause. Doch eine Vorfreude, wie ich sie noch vor ein paar  Jahren gespürt hatte, wollte und konnte in diesen Jahr nicht aufkommen. Es war alles anders als sonst. Die Stimmung im Allgemeinen war gedrückt und man ahnte nichts Gutes. Am Heiligen Abend blieb die gute Stube dieses Jahr kalt, in den Jahren zuvor wurde immer der große Kachelofen angeheizt. Einen Christbaum gab es dieses mal auch nicht. Wir zogen es vor in der kleinen Nebenstube, in der ich auch schlief, den Abend zu verbringen. Am Tisch hatte ich die Weihnachtskrippe aufgestellt und mit grünen Zweigen und Alpenveilchen geschmückt.


Durante il mese di dicembre del 1944 i sovietici avanzarono attraverso la Romania, la Bulgaria e l’Ungheria, facilitati dai partigiani jugoslavi di Tito e dalla defezione della Romania e della Bulgaria che abbracciarono la causa degli alleati.


(a cura di Letizia)