UNA
DIFFICILE DECISIONE
Sembrava che
anche per noi fosse arrivato il momento di metterci in cammino.
Preparammo il carro, montandoci sopra una copertura e caricammo il
foraggio per i cavalli. Mamma aveva preso una delle ceste per la
biancheria e l’aveva riempita di cose da mangiare e di vestiti
invernali. Ci consultammo con gli altri abitanti del villaggio per
decidere insieme sulla partenza, ma convenimmo che avremmo dovuto
aspettare perché non vedevamo arretrare i soldati tedeschi, di
conseguenza la linea di fronte era ancora lontana e il pericolo non
era imminente. Così decidemmo di rimandare la partenza.
In quei giorni mio padre si trovava ancora a Glogau ed io con le altre donne, i cui padri o mariti erano nel Volksturm, andavamo con il treno a Glogau per portar loro cose da mangiare. Eravamo tutte cariche di alimenti, salsicce e prosciutti dell'ultimo maiale macellato. Quei poveri uomini non venivano nutriti a sufficienza, poiché il loro battaglione non disponeva più di riserve alimentari.
Scese dal treno, dovevamo ancora fare un pezzo a piedi con i nostri bagagli per raggiungere la caserma. Quando ci vedevano arrivare erano felicissimi perché potevano finalmente mangiare a sazietà. Consegnati i rifornimenti, facevamo velocemente di nuovo la via del ritorno verso la stazione per riuscire a prendere il treno successivo che ci riportava a casa, ma non sapevamo quando sarebbe passato, poiché gli orari erano ormai abbastanza confusi.
Per fortuna quel giorno trovammo un carro a cavalli che ci diede un passaggio e arrivammo prima alla stazione. Quello che trovammo lì era spaventoso: l'intera stazione era invasa da profughi, carichi delle loro masserizie, vecchi, bambini, madri con le loro carrozzine, tutti attendevano il treno seduti sui loro bagagli.
In quei giorni mio padre si trovava ancora a Glogau ed io con le altre donne, i cui padri o mariti erano nel Volksturm, andavamo con il treno a Glogau per portar loro cose da mangiare. Eravamo tutte cariche di alimenti, salsicce e prosciutti dell'ultimo maiale macellato. Quei poveri uomini non venivano nutriti a sufficienza, poiché il loro battaglione non disponeva più di riserve alimentari.
Scese dal treno, dovevamo ancora fare un pezzo a piedi con i nostri bagagli per raggiungere la caserma. Quando ci vedevano arrivare erano felicissimi perché potevano finalmente mangiare a sazietà. Consegnati i rifornimenti, facevamo velocemente di nuovo la via del ritorno verso la stazione per riuscire a prendere il treno successivo che ci riportava a casa, ma non sapevamo quando sarebbe passato, poiché gli orari erano ormai abbastanza confusi.
Per fortuna quel giorno trovammo un carro a cavalli che ci diede un passaggio e arrivammo prima alla stazione. Quello che trovammo lì era spaventoso: l'intera stazione era invasa da profughi, carichi delle loro masserizie, vecchi, bambini, madri con le loro carrozzine, tutti attendevano il treno seduti sui loro bagagli.
Aus heutiger Sicht wäre jetzt eigentlich der Zeitpunkt gekommen
daß auch wir uns auf den Weg gemacht hätten. Wir hatten auch schon
den Wagen gerichtet, ein Verdeck drauf montiert und mit Futter für
die Pferde beladen. Mutter hatte zur Vorsorge Waschkörbe mit dem
notwendigsten Nahrungsmitteln und Wintersachen gepackt. Aber wir
waren der Ansicht und auch die anderen Dorfbewohner, jetzt müßen
doch die deutschen Soldaten erst zurück kommen und dann die Front.
Ich bin noch mit anderen Frauen, deren Väter oder Männer beim
Volksturm waren, mit dem Zug nach Glogau gefahren. Alle bepackt mit
Eßbarem, mit Wurst und Schinken vom letzten Schweinschlachten. Die
armen Männer bekamen nur wenig zu essen, denn es gab nicht mehr viel
Nahrungsmittel.
Vom Bahnhof aus mußten wir noch ein ganzes Stück zu Fuß laufen mit unserem Gepäck. Dock die Freude war groß als wir ankamen, nun konnten die Männer sich wieder einmal satt essen. Wir machten uns bald wieder auf den Rückweg zum Bahnhof. Wir mußten nicht wann wieder ein Zug fahren würde, denn die Fahrpläne waren schon ziemlich durcheinander geraten,
Zum Glück hat uns ein Pferdefuhrwerk mitgenommen, so daß wir doch etwas schneller wieder zum Bahnhof kamen. Doch was uns dort erwartete war fruchtbar. Der ganze Bahnhof, die Bahnsteige, alles voller Flüchtlinge, bepackt mit ihren Habseligkeiten. Alte Leute, Mütter mit ihren Kinderwägen saßen auf ihren Gepäck.
Vom Bahnhof aus mußten wir noch ein ganzes Stück zu Fuß laufen mit unserem Gepäck. Dock die Freude war groß als wir ankamen, nun konnten die Männer sich wieder einmal satt essen. Wir machten uns bald wieder auf den Rückweg zum Bahnhof. Wir mußten nicht wann wieder ein Zug fahren würde, denn die Fahrpläne waren schon ziemlich durcheinander geraten,
Zum Glück hat uns ein Pferdefuhrwerk mitgenommen, so daß wir doch etwas schneller wieder zum Bahnhof kamen. Doch was uns dort erwartete war fruchtbar. Der ganze Bahnhof, die Bahnsteige, alles voller Flüchtlinge, bepackt mit ihren Habseligkeiten. Alte Leute, Mütter mit ihren Kinderwägen saßen auf ihren Gepäck.