mercoledì 18 aprile 2018

Tr_6 : Slesia - Una difficile decisione


UNA DIFFICILE DECISIONE

Sembrava che anche per noi fosse arrivato il momento di metterci in cammino. Preparammo il carro, montandoci sopra una copertura e caricammo il foraggio per i cavalli. Mamma aveva preso una delle ceste per la biancheria e l’aveva riempita di cose da mangiare e di vestiti invernali. Ci consultammo con gli altri abitanti del villaggio per decidere insieme sulla partenza, ma convenimmo che avremmo dovuto aspettare perché non vedevamo arretrare i soldati tedeschi, di conseguenza la linea di fronte era ancora lontana e il pericolo non era imminente. Così decidemmo di rimandare la partenza.

In quei giorni mio padre si trovava ancora a Glogau ed io con le altre donne, i cui padri o mariti erano nel Volksturm, andavamo con il treno a Glogau per portar loro cose da mangiare. Eravamo tutte cariche di alimenti, salsicce e prosciutti dell'ultimo maiale macellato. Quei poveri uomini non venivano nutriti a sufficienza, poiché il loro battaglione non disponeva più di riserve alimentari.

Scese dal treno, dovevamo ancora fare un pezzo a piedi con i nostri bagagli per raggiungere la caserma. Quando ci vedevano arrivare erano felicissimi perché potevano finalmente mangiare a sazietà. Consegnati i rifornimenti, facevamo velocemente di nuovo la via del ritorno verso la stazione per riuscire a prendere il treno successivo che ci riportava a casa, ma non sapevamo quando sarebbe passato, poiché gli orari erano ormai abbastanza confusi.

Per fortuna quel giorno trovammo un carro a cavalli che ci diede un passaggio e arrivammo prima alla stazione. Quello che trovammo lì era spaventoso: l'intera stazione era invasa da profughi, carichi delle loro masserizie, vecchi, bambini, madri con le loro carrozzine, tutti attendevano il treno seduti sui loro bagagli.

Aus heutiger Sicht wäre jetzt eigentlich der Zeitpunkt gekommen daß auch wir uns auf den Weg gemacht hätten. Wir hatten auch schon den Wagen gerichtet, ein Verdeck drauf montiert und mit Futter für die Pferde beladen. Mutter hatte zur Vorsorge Waschkörbe mit dem notwendigsten Nahrungsmitteln und Wintersachen gepackt. Aber wir waren der Ansicht und auch die anderen Dorfbewohner, jetzt müßen doch die deutschen Soldaten erst zurück kommen und dann die Front. Ich bin noch mit anderen Frauen, deren Väter oder Männer beim Volksturm waren, mit dem Zug nach Glogau gefahren. Alle bepackt mit Eßbarem, mit Wurst und Schinken vom letzten Schweinschlachten. Die armen Männer bekamen nur wenig zu essen, denn es gab nicht mehr viel Nahrungsmittel. 

Vom Bahnhof aus mußten wir noch ein ganzes Stück zu Fuß laufen mit unserem Gepäck. Dock die Freude war groß als wir ankamen, nun konnten die Männer sich wieder einmal satt essen. Wir machten uns bald wieder auf den Rückweg zum Bahnhof. Wir mußten nicht wann wieder ein Zug fahren würde, denn die Fahrpläne waren schon ziemlich durcheinander geraten,

Zum Glück hat uns ein Pferdefuhrwerk mitgenommen, so daß wir doch etwas schneller wieder zum Bahnhof kamen. Doch was uns dort erwartete war fruchtbar. Der ganze Bahnhof, die Bahnsteige, alles voller Flüchtlinge, bepackt mit ihren Habseligkeiten. Alte Leute, Mütter mit ihren Kinderwägen saßen auf ihren Gepäck.